
Dopo una lunga esperienza all’estero, Elena ha deciso di tornare in Italia e di diventare una coworker di Cre-ta.
Dalla Cina a Cre-ta il passo è breve. O, perlomeno, così ci dice Elena Geremia, coworker dalla scorsa estate che dopo aver vissuto a Shangai per quasi sei anni ha deciso di tornare dove è nata e cresciuta, in terra bassanese. Elena ora è la communication manager di un importante ente fieristico con sede in Olanda, ma la sua carriera è partita ben più lontano: “Subito dopo la laurea in lingue orientali mi sono trasferita in Cina per uno stage di tre mesi. Terminato questo periodo, sono rimasta a Shangai, dove ho iniziato a lavorare in ambito fieristico. Lavoravo principalmente con l’estero, e la scalata è stata inaspettatamente rapida: prima ricoprivo la posizione di marketing executive per i mercati esteri, poi marketing manager e dopo ancora sales e marketing manager. Tutto questo in soli due anni. Non c’è tempo per annoiarsi in Cina, soprattutto nella travolgente Shanghai dove i ritmi sono davvero serrati. Di conseguenza, quindi, anche la crescita professionale può essere molto veloce”. Dopo tre anni avevo capito che il settore degli eventi mi piaceva e dalle manifestazioni fieristiche di larga scala sono passata, accettando la proposta di un amico, all’organizzazione di eventi di nicchia dedicati al mondo dell’antiquariato, della gioielleria e dell’alto artigianato italiano”.
Ma l’Italia mancava un po’ troppo ad Elena: “La Cina richiede dosi di tenacia ed energia che non pensi nemmeno di avere, ma umanamente e professionalmente ti ricambia con un ottimismo e una carica di positività ai quali è difficile resistere, e alla fine te ne innamori per sempre. Nonostante ciò, sapevo che non volevo restare a Shangai per tutta la vita, e che in realtà lo stile di vita e i paesaggi della cara, vecchia Europa mi mancavano”. Ma per ritornare a casa, Elena dovrà aspettare ancora un po’ di tempo: “A fine 2015 è arrivata una proposta che non potevo rifiutare. L’ente fieristico per cui lavoravo prima, infatti, aveva preso in appalto la nuova edizione per il mercato cinese del Salone del Mobile di Milano e aveva bisogno di una figura italiana che seguisse il progetto. Lavoravo nel mio Paese “adottivo”, la Cina, per un brand italiano d’eccellenza: è stata un’esperienza professionale e personale davvero entusiasmante, e non potevo desiderare una miglior conclusione del mio periodo a Shanghai. Quindi, dopo aver preso parte al lancio del Salone del Mobile di Milano a Shanghai, ho deciso che era il momento di mettere in valigia la mia esperienza in Cina e di fare finalmente rotta verso l’Italia. Nel frattempo è arrivata una nuova proposta che pareva fatta apposta per me: l’ente fieristico con cui avevo collaborato a Shangai mi proponeva di lavorare da remoto come communication manager e di continuare a viaggiare di tanto in tanto. Non potevo che essere più felice: fare il lavoro che ami, senza rinunciare a viaggiare, ma con base in Italia. Ed eccomi qui, quindi, a Cre-ta”.
Tornata in Italia era necessario trovare un luogo fisico dove lavorare: “Avevo bisogno di un ambiente stimolante, per cui un mio amico mi ha consigliato di venire a vedere Cre-ta. C’ero già stata per un concerto, ma non sapevo ospitasse anche un coworking. Cre-ta è un ambiente dinamico, una fucina di talenti. Essere qui mi permette di percepire la realtà del mio territorio, da cui sono mancata per molto tempo, e devo dire che non mi aspettavo tale fermento, un ambiente così frizzante. Da poco ho iniziato a collaborare anche con gli altri coworker e questo mi fa sentire coinvolta, anche se non sono una freelance. Avevo bisogno di un posto come questo, dopo Shangai: mi spaventavano i ritmi europei, che se messi a confronto con quelli cinesi sono piuttosto lenti. Cre-ta è per me il giusto compromesso, una realtà creativa e mai ferma, veloce, che però profuma di casa”.
O di jiā (casa o famiglia in cinese), aggiungiamo noi!