Archivio Cre-ta - Camilla Corradin
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Oggi vi raccontiamo la storia di Camilla Corradin e del come e perché ha scelto di fare smartworking dal nostro coworking.
“Mi occupo di politiche umanitarie in contesti di emergenza e conflitto, un lavoro che abitualmente mi porta a vivere e lavorare all’estero.
A febbraio, dopo svariati anni in Palestina e Ucraina, sono tornata in Italia per concedermi una pausa e passare del tempo con il mio compagno (entrambi della zona) prima di ripartire insieme. Il progetto era di passare qualche mese a viaggiare e ricaricare le energie.
Con l’irrompere del COVID-19 le cose non sono andate esattamente come previsto. A luglio ho iniziato un nuovo lavoro sulle politiche umanitarie per una piattaforma di ONG internazionali in Nigeria, per cui avrei dovuto dividermi tra un ufficio ad Abuja e delle visite alle zone del conflitto nel nord-est del paese. Ma i contrattempi si sono susseguiti e così mi son trovata a fare smart-working da casa. Certo, i vantaggi non son mancati, e tra un “ci sei?” e un “non ti sento” su Zoom e Teams, mi son potuta godere l’estate in Italia come non mi succedeva da ormai una decina d’anni almeno. Oltre alla comodità di potermi alzare un po’ più tardi e, in teoria, poter finire un po’ prima il lavoro.
Ma dopo un paio di mesi i problemi tecnici legati alla connessione internet, l’impressione di non riuscire a staccare mai dal lavoro, la mancanza di colleghi con cui poter scambiare due parole e la difficoltà a concentrarmi in un ambiente troppo casalingo, mi hanno fatto pensare a delle alternative. E così ho scoperto Cre-ta. In pochi giorni avevo già la mia bella scrivania, la mia concentrazione, i miei orari, dei “colleghi”, la macchinetta del caffè e una buona connessione per poter riprendere le mie lunghe serie di videochiamate.”

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